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SULMONA – Il braccialetto elettronico non arriverà prima del 10 gennaio. Per questo il giudice per le indagini preliminari, Francesca Pinacchio, ha aggravato la misura cautelare per il 32 enne sulmonese, finito sotto inchiesta per gli atti persecutori alla sua ex. Non solo divieto di avvicinamento alle persone offese ma anche doppio divieto di dimora nei comuni di Sulmona e Introdacqua, dove risiedono rispettivamente la vittima e il suo compagno. Un ulteriore misura che resterà in vigore fino all’arrivo del dispositivo di controllo. Il giovane, comparso ieri davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia, ha fatto scena muta e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, Pietro Autiero Celidonio, ricorrerà al Tribunale del Riesame dell’Aquila dal momento che il divieto di dimora, seppur temporaneo, si applica sul territorio comunale dove risiede il suo assistito che, per le singole uscite, dovrà chiedere il permesso all’autorità giudiziaria. Le misure cautelari sono scattate a seguito delle continue persecuzioni che il giovane avrebbe posto in essere da marzo a dicembre 2023. Più volte si sarebbe recato a casa della donna, tentando di aggredirla. Il 14 dicembre scorso aveva raggiunto la sua ex in un supermercato, costringendola a barricarsi nella vettura fino all’arrivo della polizia che ha raccolto la segnalazione d’aiuto e ha gestito la filiera delle indagini con il settore Anticrimine. La donna, presa in carico dal pronto soccorso, aveva riportato un forte stato d’ansia, giudicato guaribile con una prognosi di 15 giorni. Inoltre in più occasioni il 32 enne avrebbe postato su Instagram storie e immagini riferite a funerali e casse da morto con tanto di riferimenti e minaccia per la sua ex: “devi morire lapidata”. Una vera e propria persecuzione che ha costretto la vittima a cambiare abitudini di vita.

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