SULMONA – La tutela della salute pubblica per il contenimento del contagio da Covid-19 ha un carattere di prevalenza ma nel piazzale dell’Incoronata dovranno essere predisposti percorsi differenziati. Lo ha deciso il Tar Abruzzo che ha respinto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza sindacale adottata dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, attraverso la quale è stata disposta l’occupazione di un’area parcheggio per l’allestimento di una struttura sanitaria per la gestione di attività connesse all’emergenza da Covid e, in particolare, allo svolgimento di tamponi alla cittadinanza nell’ambito dell’operazione “Igeaâ€, condotta dall’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con il servizio igiene e prevenzione Asl. Il ricorso è stato intentato dalla Manhatthan Srl, società che fa capo all’omonimo albergo, per l’allestimento della postazione dei tamponi sull’area di parcheggio che non sarebbe in uso all’utente, secondo i ricorrenti, poichè ricade nelle proprie particelle di proprietà . I giudici amministrativi hanno rilevato che “nel bilanciamento dei contrapposti interessi vada data prevalenza alla tutela della salute collettiva ed all’interesse pubblico di attuare misure di efficace contenimento del contagio da COVID-19 nell’ambito del territorio comunale, rispetto all’interesse della ricorrente di disporre in via esclusiva dell’area parcheggio per i clienti della struttura alberghiera che, peraltro, risulta attualmente chiusa”, come ha fatto notare l’avvocato del Comune, Marina Fracassi. C’è un altro passaggio dell’ordinanza del Tar però, dirimente per l’oggetto del ricorso, riguardo la temporaneità della gravata ordinanza connessa all’emergenza sanitaria in corso che- si legge nel provvedimento- “non consente di individuare un termine finale di efficacia certo nel quando, che costituisce, invece, requisito indefettibile delle ordinanze contingibili e urgenti, di talché, al fine di salvaguardare i pur meritevoli interessi imprenditoriali della ricorrente anch’essi pregiudicati dalla pandemia in atto, il Comune dovrà , in caso di riapertura delle struttura alberghiera, assicurare percorsi di accesso e di uscita differenziati per il personale e gli avventori della struttura”. “E’ quello che avevamo chiesto sin dall’inizio, di trovare una strada per tutelare la salute e la nostra attività “- spiegando dalla struttura. Il legale, Giuseppe D’Angelo, precisa che “non si tratta di un ricorso contro il Drive Trough. Il Tar ha ben compreso come l’assenza di un termine finale di efficacia dell’ordinanza, continuerebbe ad esporre l’albergo alla chiusura e quindi a non operare, con ripercussioni economiche per i miei clienti. Nei prossimi giorni chiederemo al Comune di adeguarsi alle prescrizioni del Tar e quindi di predisporre corsie dedicate per l’ingresso e l’uscita dell’hotel”. Il Tar, in ogni caso, si esprimerà nel merito del ricorso nell’udienza che è ancora da fissare.
Andrea D’Aurelio