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SULMONA – Non è stato riconosciuto dalla parte offesa nel corso della discussione finale del processo e lui, M.G.A , 34 anni albanese e residente a Teramo, è stato assolto con formula piena dall’accusa di furto aggravato in concorso per non aver commesso il fatto. La sentenza di assoluzione è stata pronunciata ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, al termine dell’udienza finale del processo che ha visto anche l’audizione di due test a favore dell’accusa: un maresciallo in servizio alla caserma di Popoli e la donna che tre anni fa, nella sua abitazione di Corfinio, subì il furto in piena notte. I fatti risalgono al 2016 quando la signora è stata svegliata dai ladri che si sono intrufolati nella sua casa. Una scena che non si dimentica facilmente. Uno di loro l’ha raggiunta addirittura nella camera di letto. Ma quando la donna si è alzata e ha cominciato a urlare per chiamare aiuto era troppo tardi. O quasi. “Mi sono subito affacciata alla finestra del balcone della mia camera e ho visto tre persone che fuggivano lungo il cortile posteriore della mia abitazione. Il cortile non era illuminato ma io comunque le lo viste”- ha raccontato al giudice la signora che all’epoca dei fatti si era presentata alla caserma dei Carabinieri e aveva riconosciuto almeno un soggetto tramite riscontro fotografico. “A quel punto ho cominciato a urlare e uno di loro mi ha detto che non dovevo strillare perché non mi avevano fatto nulla”- continua la donna della sua deposizione. La teste viene invitata a quel punto dal giudice a procedere al riconoscimento dell’imputato sempre su scheda fotografica. Ma sono passati tre anni e quell’episodio segnò la sua vita. La donna non è in grado di riconoscere il volto di uno dei suoi tre truffatori. E il Pm, dopo aver interrogato la teste, chiede l’assoluzione dell’imputato. La difesa d’ufficio, rappresentata dall’avvocato Anna Sara Di Pietro, non può che associarsi. Per il 34 enne albanese arriva l’assoluzione ma il processo non è chiuso. Lo stesso procedimento coinvolge anche un’altra persona, uno dei due complici che quella notte fecero il blitz nella casa di Corfinio. Il secondo indagato si è reso però irreperibile e il processo, stando alla nuova normativa, è stato sospeso. Riprenderà quando e se sarà rintracciato.

Andrea D’Aurelio

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