Un’esercitazione per ricordare i colleghi e gli amici che il 24 gennaio del 2017 hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro di soccorritori, a bordo dell’elicottero precipitato sul Monte Cefalone (L’Aquila). Il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo si è ritrovato stamattina a mezzogiorno sul Monte Cefalone, sul punto in cui e’ avvenuto l’incidente, per commemorare con un’esercitazione i cinque eroi del 24 gennaio, che quattro anni fa persero la vita mentre cercavano di salvarne una.
“Oggi – spiega il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, Daniele Perilli – ricordiamo le cinque vittime del 24 gennaio 2017, ma un pensiero va a tutti quelli che ogni giorno sacrificano la loro vita a beneficio di quella degli altri. Sono sanitari, tecnici, piloti e volontari, a cui vogliamo dedicare questa commemorazione e questa esercitazione, per non dimenticare e imparare dal passato per migliorare il presente e il futuro”. Il 24 gennaio di quattro anni fa morirono a causa dell’incidente cinque persone: Walter Bucci, 57 anni, medico rianimatore del 118 Asl dell’Aquila, veterano del Soccorso alpino e speleologico, nei giorni precedenti alla tragedia aveva prestato soccorso a Rigopiano. Insieme a lui c’era anche Davide De Carolis di 39 anni, tecnico dell’elisoccorso del Soccorso alpino e speleologico e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio. Nello schianto hanno perso la vita anche Giuseppe Serpetti, infermiere del 118, Mario Matrella di 42 anni, tecnico verricellista della società di aviazione Inaer e tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Puglia, Gianmarco Zavoli, pilota. L’elicottero stava trasportando Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, maitre dell’Hotel Cavalieri Hilton. Mentre sciava l’uomo si era fratturato tibia e perone. Bucci, De Carolis e Serpetti erano aquilani, Matrella era pugliese e Zavoli era emiliano. L’esercitazione commemorativa di stamattina rimarca l’importanza della cultura del soccorso e della prevenzione in montagna, fondamentali per salvare altre vite umane. Un impegno che i membri del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo conoscono bene e per cui si battono ogni giorno, come dimostrano i numerosi interventi effettuati.