SULMONA – Dedicare un ufficio al caso Sulmona e rivedere la convenzione per quanto riguarda la gestione delle pratiche. Queste alcune delle richieste avanzate dal sindaco Annamaria Casini al Direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione di Fossa Paolo Esposito e al coordinatore dei comuni del cratere Sandro Ciacchi a margine di una due giorni di confronto sul tema della ricostruzione. E’ sempre il primo cittadino a presentare il report completo. Dal 2009 ad oggi i fondi destinati all’edilizia privata della città di Sulmona sono 11 milioni e 500 mila euro, 9 milioni e 500 dal 2012, anno dell’istituzione dell’ufficio di Fossa. La giacenza di cassa ammonta attualmente a 500 mila euro, una soglia che consente al Comune di Sulmona di chiedere altri fondi. Sono 77 le pratiche da evadere da Fossa per la ricostruzione a Sulmona mentre quelle bloccate negli uffici di Palazzo San Francesco sono all’incirca 200, compresi i 15 stati di avanzamento lavori da pagare. Un quadro che ha spinto il primo cittadino Casini a chiedere più attenzione per il capoluogo peligno. “La gestione delle pratiche da Fossa dovrebbe adeguarsi alla densità e al fabbisogno della popolazione per questo è necessario rivedere la convenzione perchè Sulmona non può essere allineata con gli altri comuni”- interviene il sindaco che tiene a sottolineare il fatto che “nel piano delle assunzioni si punta sui tecnici”. “Ho trovato piena collaborazione con il personale di Fossa e ci aggiorneremo la prossima settimana in un altro incontro”- ha concluso Casini.
Andrea D’Aurelio