“Questo comitato, non ascoltato per tanti anni da coloro che avevano comunque competenze nella questione, appoggerà ogni iniziativa finalizzata ad accertare le responsabilità di qualsiasi natura che hanno portato a rischiare la vita di centinaia di studenti”. Ci va giù duro il comitato De Nino-Morandi che prende posizione sulle verifiche svolte nell’Iti di Pratola Peligna e sul rientro dei ragionieri e geometri a Sulmona. In una nota inoltrata alle varie istituzioni, tra cui Prefetto dell’Aquila e Direzione Regionale, il portavoce del sodalizio, Franco D’ Amico, si dice pronto a ricorrere alla magistratura in caso di nuovi ostacoli al trasferimento della popolazione scolastica. “Dopo lo studio di vulnerabilità’ sismica sull’edificio dell’Itis di Pratola Peligna da cui risulta la non idoneità sismica dell’edificio gli alunni del De Nino Morandi dovranno necessariamente essere ritrasferiti a Sulmona. Ciò è possibile poiché’ e disponibile l’edificio annesso al convento di Sant’Antonio in viale Mazzini che la provincia con una gara di appalto ha reso idoneo per le attività scolastiche. Ora non ci sono più ostacoli a che gli studenti tornino a Sulmona”- insorge il comitato che rincara: “data l’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico è assolutamente necessario che il dirigente scolastico predisponga in tempo il trasloco inviando una richiesta alla provincia che dovrà accollarsi le spese di fitto dell’edificio. Non può essere da ostacolo l’entità della spesa da parte della provincia in quanto è in gioco la sicurezza e la vita degli alunni. Ogni eventuale obiezione al trasferimento non può che essere strumentale e il comitato sarà vigile come sempre al riguardo e sarà pronto anche a segnalare alla magistratura, ma anche ad ogni altro ente competente, ogni azione che dovesse negare il diritto allo studio dei nostri studenti”. Poi la chiosa nuda e cruda: “questo comitato, non ascoltato per tanti anni da coloro che avevano comunque competenze nella questione, appoggerà ogni iniziativa finalizzata ad accertare le responsabilità di qualsiasi natura che hanno portato a rischiare la vita di centinaia di studenti”.