L’AQUILA – Restano intatte esigenze e misura cautelare ma l’agente stalker, finito sotto processo per gli atti persecutori nei confronti della sua ex, può incontrare i figli senza la presenza degli assistenti sociali. Lo ha deciso il Tribunale per il Riesame dell’Aquila che ha accolto l’impugnazione degli avvocati difensori, Alessandro Margiotta e Renato Torelli. Da diversi mesi l’agente imputato di stalking è sottoposto al divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex coniuge. Nelle scorse settimane il gip del Tribunale di Sulmona aveva emesso due ordinanze nel giro di 48 ore. Con la prima dava il via libera per gli incontri tra padre e figli. Con l’altra revocata tale disposizione, ritenendo che gli stessi dovevano svolgersi alla presenza degli assistenti sociali. Per i giudici aquilani del Riesame, che hanno accolto il ricorso, l’agente può incontrare i figli minori, senza la presenza degli assistenti sociali ma concordando con i medesimi i vari incontri. Intanto il prossimo 11 gennaio si svolgerà la prima udienza del processo. L’uomo, 53 enne agente di polizia , era finito nel mirino degli inquirenti per stalking poiché sarebbe arrivato perfino a posizionare una telecamera sul balcone di casa della ex, assistita in giudizio dall’avvocato, Teresa Nannarone, al fine di monitorare tutti i movimenti e in una circostanza le avrebbe danneggiato la vettura nel parcheggio coperto di Santa Chiara. Per gli atti persecutori è stato citato in giudizio ed è ancora sottoposto al divieto di avvicinamento, misura resasi necessaria per il pericolo di reiterazione del reato.