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SULMONA. E’ a rischio la convenzione per la gestione del servizio di rifiuti e di raccolta differenziata con il Cogesa. L’accordo tra la partecipata peligna e il Comune di Sulmona scade a fine anno e da Palazzo San Francesco stanno valutando la possibilità di indire una gara d’appalto per affidare il servizio anzichè rinnovare l’intesa che era stata siglata nel 2014, quando era sindaco, Peppino Ranalli. L’argomento è stato affrontato nell’ultima seduta del consiglio comunale. “La gestione è sottoposta a delle regole ben precise”- interviene il consigliere comunale, Mimmo Di Benedetto- “faremo gli interessi dei nostri concittadini. Abbiamo richiesto all’amministratore del Cogesa tutta la documentazione per valutare quali metodi di gestione vanno perseguiti. Siamo un’amministrazione responsabile”. Il Comune, nello specifico, recrimina al Cogesa l’aumento delle tariffe ma anche il fatto di non aver investito sull’impianto circa un milione e mezzo di euro, somma destinata agli interventi di manutenzione ordinaria. “Alcuni servizi non sono mai stati effettuati”- aggiunge il consigliere, Angelo D’Aloisio, rimarcando “che va incentivata la cultura del rifiuto e il servizio porta a porta può essere rivisto. Sono disposto a condividere un percorso anche con le minoranze ma non accetto strumentalizzazioni”. Il sindaco, Gianfranco Di Piero, per il momento non si sbilancia anche se ha chiesto formalmente le carte ai vertici della partecipata peligna. “Il rinnovo della convenzione non è automatico. Dobbiamo analizzare costi e benefici”- sottolinea Di Piero. Intanto il Cogesa, nelle prossime settimane, dovrà fare i conti con il bilancio di previsione, che è stato già consegnato ai sindaci soci. il documento contabile è stato adottato dopo il via libera del Tribunale di Sulmona che ha approvato il piano di risanamento del debito, presentato dalla partecipata. Il piano, tra le altre cose, prevede il ritorno al patrimonio netto entro dicembre, l’esito positivo degli accordi con 151 creditori, ovvero l’88,2 per cento, ma soprattutto il mantenimento dei 215 dipendenti. (a.d.a.)

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