SULMONA – Il campanile della Chiesa della Ss.ma Annunziata ricorda le vittime del terremoto nel 1706. Quel suono disteso, di carattere funebre, non è passato inosservato. Il 3 novembre 1706, 312 anni fa, un terremoto di magnitudo 6.8 (“Terremoto della Majella o di Sulmona”) con epicentro a Campo di Giove distruggeva quasi tutti i paesi della Valle Peligna e deturpava buona parte dell’Abruzzo, a soli tre anni da un altro evento sismico devastante, il terremoto dell’Aquila del 1703. Durò, come ricorda lo storico Antonio De Nino, “il tempo di un Padre Nostro”: Campo di Giove, Cansano, Prezza, Raiano, Vittorito, Corfinio, Roccacasale, Pettorano sul Gizio, Pratola Peligna, Popoli. Circa 2400 furono i morti e Sulmona, all’epoca considerata la “Siena d’Abruzzo”, perse 3/4 dei suoi edifici di pregio, praticamente tutti quelli medievali. Oggi su iniziativa dell’assessore comunale alla cultura Alessandro Bencivenga e del Presidente Asp Armando Valeri le campane della Chiesa dell’Annunziata hanno ricordato quel giorno nero perché la storia non si può dimenticare e deve servire di lezione anche e soprattutto sul fronte della prevenzione.
Andrea D’Aurelio