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Dalla consigliera Teresa Nannarone riceviamo e pubblichiamo

“Esprimo solidarietà ai genitori del bambino dell’asilo rimasto senza cibo e mortificato dinanzi ai suoi compagni. Non conosco la famiglia e non so le ragioni del mancato pagamento del ticket, ma non credo possano esserci ragioni per negare ad un bambino un pasto. Forse quei genitori, come tanti altri alle prese con le corse quotidiane, si sono dimenticati di ricaricare il credito sul portale del Comune, e può capitare, ma se altri non avessero momentaneamente soldi per situazioni imprevedibili, e quindi non potessero ricaricare il credito anche se per qualche euro, sarebbe normale lasciare un bambino senza cibo? È questa la realtà con cui le famiglie devono essere costrette a convivere? Una dimenticanza, oppure una difficoltà, e ci si trova una porta sbattuta in faccia non solo da chi gestisce il servizio mensa, che probabilmente ha adottato questa “politica”, ma addirittura del Comune che, a quanto leggo, non solo non è stato in grado di dimostrare la messa in mora della famiglia per OTTO EURO, ma richiama “la responsabilità dei genitori nei confronti dei servizi che garantiscono il benessere dei bambini”.Che vergogna! Questa amministrazione, che costringe i cittadini ad assistere alla spreco continuo di risorse pubbliche: dalla mole enorme di contenzioso mal gestito e che poteva essere evitato al fallimento del Cogesa, dal degrado del centro storico e dei relativi palazzi di proprietà dello stesso Comune non tutelati nemmeno sotto il profilo igienico sanitario alle dubbie elargizione di contributi a società, richiama alla responsabilità i genitori!!
Bene farebbe il Sindaco a scusarsi con la famiglia e a pretendere per il futuro dai solerti gestori delle mense che non si ripeta mai più un gesto così vile nei confronti di un bambino, e a cogliere l’occasione per procedere ad una ricognizione degli sprechi di Palazzo San Francesco la cui responsabilità, per entità e ruoli, è di gran lunga superiore a quella di un qualsiasi genitore che possa vivere un momento di distrazione o di difficoltà”

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