SULMONA. Il terzo figlio di Bruno Delnegro, l’81enne trovato senza vita il 30 luglio 2022 all’interno di un sacco a pelo nella grotta di Castrovalva, ha chiesto ufficialmente alla procura della repubblica di Sulmona il nulla osta per trasferire la salma dell’anziano nel suo paese natio. Lo ha fatto tramite i propri legali, Giancarlo Falco e Maurizio Sasso, all’indomani della richiesta di archiviazione presentata dalla procura. Il magistrato ha chiesto il processo per i fratelli e la cognata, accusati di occultamento di cadavere e truffa ai danni dell’Inps. Di seguito la nota:
“Sono stati finalmente definiti i contorni della triste vicenda del rinvenimento della
salma di Bruno Del Negro, che ha inizialmente visto coinvolta anche la posizione del
nostro assistito Del Negro Benito, noto imprenditore, conosciuto e molto stimato
dall’intera comunità in cui vive, oggi ritenuto completamente estraneo ai fatti.
Infatti, con articolato e puntuale provvedimento, la Procura della Repubblica di
Sulmona ha richiesto l’archiviazione ed il proscioglimento di Del Negro Benito da tutte
le accuse, valorizzando le risultanze investigative confermative della ricostruzione
degli accadimenti da subito fornita dalla difesa, che dimostrano la sua assoluta
estraneità da tutte le ipotesi contestate.
La Procura ha riconosciuto appieno che Del Negro Benito era all’oscuro della
scomparsa del proprio genitore, con cui ormai da diversi anni non intratteneva più
rapporti personali e neppure telefonici, per radicali divergenze che l’hanno costretto
ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine; ha inoltre accertato che Benito non ha
mai percepito alcuna somma di denaro e che non era neppure a conoscenza degli
emolumenti pensionistici e che il padre percepiva e delle sue operazioni bancarie.
La richiesta di archiviazione ha fatto quindi piena chiarezza su tutti gli aspetti della
vicenda e restituito la dovuta serenità al nostro assistito, il quale ha sempre riposto la
massima fiducia nell’operato della Magistratura a cui ha garantito sin dal principio ogni
più ampia collaborazione fornendo ogni dettaglio utile per ristabilire la verità dei fatti.
Condividiamo la sua soddisfazione e siamo certi che a breve anche il GIP del Tribunale
di Sulmona, chiamato ad esprimersi sulla richiesta presentata dalla Procura, potrà con
l’archiviazione definitiva restituire piena dignità personale ed integrità morale al
nostro assistito, ingiustamente coinvolto in ipotesi delittuose ignobili.
Segnaliamo infine Benito si è da tempo adoperato per cercare di recuperare la salma
del defunto padre ed assicurargli degna sepoltura presso il cimitero di sua città natale”.