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Alte lingue di fuoco ardono nella notte di San Martino e illuminano le contrade di Scanno, che si sfidano dalle colline alla piazza. Si è ripetuta oggi come tradizione vuole, la Festa delle Glorie, uno dei riti più arcaici ancora attivi nel territorio peligno. Tre enormi falò vengono accesi al calar del sole, sulle alture delle contrade Cardella,  Plaia e davanti alla grotta di San Martino (dove leggenda vuole visse il Santo  come eremita). Una notte carica di simboli e storie di paese. Si comincia dal pomeriggio a raccogliere legna e materiale da ardere per costruire la Gloria più alta che una volta accesa supera i venti metri di altezza. Parte la competizione che arriva fino alla piazza centrale del borgo, uno dei più Belli d’Italia, dove il popolo delle glorie intona cori a mo’ di sfottò e tinge il viso di fuliggine secondo antichi rituali di buon auspicio. Niente giuria, non esistono vincitori, perchè il migliore è sotto gli occhi di tutti, come raccontano gli scannesi, puntuali in tanti ad ogni appuntamento ogni anno, per assistere ad uno spettacolo suggestivo legato alla cultura e ai mos maiorum della propria terra.

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