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SULMONA – “Poiché l’industria ha un peso pari al 21,18% sull’intero PIL abruzzese, è dovere delle Istituzioni, in primis della Regione Abruzzo, convocare tavoli proficui di confronto per mettere mano ai problemi e per salvaguardare, valorizzare e supportare adeguatamente il sistema industriale del nostro territorio”.

A seguito dello sciopero nazionale proclamato da FIM, FIOM e UILM per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile, per risolvere le crisi aperte, le organizzazioni sindacali della provincia dell’Aquila hanno organizzato un presidio nel piazzale antistante la Magneti Marelli di Sulmona con lo sciopero di tutti i metalmeccanici per le ultime 4 ore di ogni turno lavorativo/giornata lavorativa del 10 luglio.
I sindacati tornano così a denunciare le criticità dello stabilimento peligno che produce componenti per l’automotive e occupa circa 500 lavoratrici e lavoratori, che fa i conti con un settore attraversato da fortissime tensioni e la cui tenuta complessiva è messa in discussione per l’intero Abruzzo.

“Se da un lato vediamo nella nostra provincia la presenza di settori strategici che vanno dallo spazio e aerospazio ai semiconduttori fino all’automotive, dall’altro registriamo anche in alcuni di questi stessi settori, ma non solo, una condizione di scarsa prospettiva per il futuro in pericolosa combinazione con un’alta percentuale di lavoro precario”, si legge in una nota.

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