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“Nessuno ci può dire se e quando, questa pandemia finirà, se e quando ne arriveranno altre, se e quando cambierà la gamma di colori per definire le aree del contagio. Tutti invece possiamo dire che la didattica a distanza sta creando gravi disagi negli studenti in primis, ma anche nelle famiglie. Questa non è scuola, tutti sono delusi perché bambini e ragazzi, pur avendo rispettato le regole, si ritrovano intrappolati dietro a un monitor”. E’ il grido d’allarme che arriva da centinaia fra genitori e docenti di Avezzano in una lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e ai sindaci dei comuni della Marsica, in cui chiedono di sospendere la Dad nelle scuole primarie e far tornare i bimbi, che hanno perso la loro serenità e concentrazione, a lezione in presenza. “Le ultime due settimane la Dad ha coinvolto anche i bambini della Scuola Primaria, con un’ordinanza assolutamente inaspettata che ha colto tutti di sorpresa – scrivono – non solo per le modalità della sua comunicazione, ma anche per l’assoluta incomprensione delle motivazioni. Io stessa, insegnante presso il Liceo Pollione di Avezzano, non ho colto il nesso vaccinazione-chiusura scuole, giacché eventuali effetti collaterali del vaccino sui docenti possono presupporre supplenze e sostituzioni nelle classi in cui il docente sia assente. Ciò che però ha lasciato maggiormente perplessi è che in tempi più difficili per la nostra sanità, e penso all’ospedale di Avezzano nello scorso autunno, le scuole erano aperte in buona parte, in zona rossa e in presenza già di variante inglese”. “Nella nostra palese sofferenza di insegnanti, genitori, lavoratori in genere, ci siamo sforzati di capire le motivazioni delle ordinanze e dei vari Dpcm del governo, le abbiamo rispettate. Abbiamo cercato di capire perché le scuole vengono reputate le principali responsabili di un aumento dei contagi, quando studi di portata internazionale dimostrano scientificamente che così non è. La prova, nel nostro territorio – continua la lettera – è forse il fatto che nello scorso autunno, nelle scuole aperte, non abbiamo subito un numero consistente di contagi. In caso contrario sarebbero state, ovviamente e giustamente, chiuse immediatamente”. “Chiediamo di riflettere su questa nostra opposizione a considerare la Dad come strumento serio di istruzione a tutti i livelli” scrivono ancora, ribadendo la necessità “di una scuola in presenza anche nei momenti difficili, già vissuti lo scorso autunno senza chiusura delle scuole, almeno nella Marsica o in altri territori”.

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