SULMONA – Contagi a doppia cifra, ancora virus tra i banchi e nuovo ricovero per Covid. È questo il bilancio del Coronavirus per la giornata dell’8 marzo in Centro Abruzzo. A due anni esatti dal primo lockdown proclamato dall’ex premier, Giuseppe Conte, il Covid non sembra voler scomparire dalla circolazione, nonostante il quadro decisamente più contenuto rispetto al periodo di fine dicembre e inizio gennaio con la curva che toccò il cosiddetto plateau dei contagi. Nella giornata odierna l’ufficio igiene e prevenzione Asl ha diramato due nuovi provvedimenti di quarantena selettiva per una classe di scuola primaria a Castel Di Sangro e per una classe di scuola secondaria di primo grado a Sulmona. In linea con le vigenti disposizioni, restano in presenza gli studenti che hanno completato il ciclo primario di vaccinazione e i guariti entro 120 giorni. Tutti gli altri seguiranno le lezioni da remoto come stanno facendo i piccoli alunni della sezione della scuola dell’infanzia di Sulmona posta in quarantena ieri. Il virus insomma non molla le scuole come del resto l’ospedale dove si registra un’altra positività tra gli operatori socio sanitari del pronto soccorso. In totale sono 61 i nuovi casi messi a referto, spalmati su tutto il territorio peligno-sangrino così distribuiti: Sulmona 23, Castel di Sangro 14, Raiano 3, Vittoritio 2, Roccaraso 2, Pratola Peligna 2, Pettorano sul Gizio 2, Corifinio2, Villalago 1, Scontrone 1, Pescocostanzo 1, Pescasseroli 1, Pacentro 1, Bugnara 1, Barrea 1, Ateleta 1, Alfedena 1. Facendo un raffronto con le 85 positività registrare lo scorso martedì si avverte comunque un contenimento del contagio. Complessivamente sono 1051 gli attuali positivi e sorvegliati sul territorio a fronte di 39 guarigioni messe a referto nelle ultime 24 ore. Un trend non proprio ottimale poichè i nuovi casi tornano a superare le negativizzazioni. Gli attualmente degenti sono 14. Nessuno dei quali in terapia intensiva. Nell’elenco si è aggiunto un paziente domiciliato in Alto Sangro. La curva regge sul territorio ma non lascia ancora tranquilli gli addetti ai lavori.
Andrea D’Aurelio