SULMONA – L’accusa era di quelle pesantissime. Sedici anni di maltrattamenti sistematici ed abituali nei confronti dell’anziana madre mediante umiliazioni, denigrazioni della dignità personale e perfino aggressioni fisiche. Ma quelle presunte condotte prevaricatrici altro non erano che meri litigi di famiglia. E’ giunta a questa conclusione il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, che ha assolto un 54 enne di Raiano dall’accusa di maltrattamenti. I vari episodi contestati, tutti avvenuti secondo l’accusa a danno della madre dell’imputato, risalgono al periodo 2004-2020. Non uno o due anni ma sedici in continuazione come contestato dalla Procura nell’imputazione. L’imputato avrebbe offeso ripetutamente la madre, danneggiando gli arredi dell’abitazione, schernendola e in alcune occasioni picchiandola. Ma nessun referto di pronto soccorso risulta tracciabile. La difesa del 54 enne, rappresentata dall’avvocato, Valentina Puglielli, ha fatto notare che più che maltrattamenti gli episodi oggetto del procedimento sono da ricondurre ai classici litigi tra le mura domestiche senza la continuità contestata. Tesi difensiva che è passata dal momento che l’imputato è stato assolto per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero perchè il fatto non sussiste.