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ANVERSA DEGLI ABRUZZI – Tre mesi. Esattamente tre mesi ed un giorno da quel 30 luglio quando in un grotta di Castrovalva, frazione del comune di Anversa degli Abruzzi, è stato rinvenuto il cadavere di uomo, di età adulta, in avanzato stato di decomposizione. Da novanta giorni quel corpo senza vita, sul quale sono stati esclusi segni di violenza all’esito dell’esame autoptico, si trova letteralmente parcheggiato nella cella frigorifera dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Senza un’identità e senza una degna sepoltura. Le piste investigative seguite dai Carabinieri della stazione di Anversa degli Abruzzi, coordinati dal Comando Provinciale dell’Arma e dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, non hanno portato ad alcun risultato. I militari hanno scavato prima tra i lavoratori under 60 della zona, acquisendo documentazioni e registri nelle attività. Poi hanno allargato le ricerche alle denunce di scomparsa sporte in Abruzzo e non solo. E infine l’analisi delle celle telefoniche che non avrebbe fatto emergere dati rilevanti. Anche perchè, con il casello di Cocullo a due passi, possibile via di fuga, è come cercare un ago nel pagliaio. L’ipotesi sul quale stanno lavorando gli inquirenti è quella di occultamento di cadavere. Il corpo è stato infatti avvolto in un sacco a pelo, rigorosamente chiuso, senza vestiti. L’amara scoperta è stata fatta da due escursionisti, una decina di giorni dopo dalla data del decesso. Il medico legale che eseguì l’autopsia, Pietro Falco, sta vagliando il responso dei prelievi di routine anche se ulteriori accertamenti sono in corso. Verifiche peraltro continuano a svolgersi sul furgone o altro mezzo di trasporto con il quale, presumibilmente, ignoti avrebbero trasportato la salma fino al posto del ritrovamento. Al vaglio i filmati delle telecamere dei caselli di Cocullo, Pescina e Pratola Peligna controllando il traffico in uscita in quel periodo. Di certo la vittima non era un pregiudicato poichè le impronte ricavate dal suo corpo non sono schedate nel database delle forze dell’ordine. Il giallo di Castrovalva rischia di trasformarsi, a questo punto, in un caso irrisolto.

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