SULMONA – Il passaggio formale era praticamente scontato ma sancisce di fatto l’aggiudicazione dell’appalto per il servizio mensa che, per i prossimi tre anni, sarà gestito dall’associazione temporanea d’impresa (Ep- Coselp). Dopo i verbali della commissione giudicatrice, approvati dalla centrale unica di committenza (Cuc), è arrivata la Determina Dirigenziale numero1096 del 22 luglio, firmata dal Segretario Generale Nunzia Buccilli, che ha approvato i verbali di gara e ha aggiudicato l’appalto del servizio di refezione scolastica all’ATI E.P. S.p.a. / Co.Se.l.p per un importo complessivo di euro 1.464.586,40. L’appalto triennale trova copertura finanziaria nel bilancio di previsione pluriennale 2019-2021: 196 mila euro circa per l’annualità 2019, 498 mila per l’annualità 2020 e ancora 498 mila per l’annualità 2021. Per la gestione della refezione scolastica in città è arrivata solo un’offerta, presentata da un’associazione temporanea d’impresa ( Ati) che riunisce la Coselp di Pratola Peligna, impresa che per anni ha gestito il servizo e la Ep Spa, società che opera nel napoletano, che gestisce il servizio nella mensa dell’ospedale dell’Annunziata e nella casa di riposo della Asp numero due della provincia dell’Aquila. Due imprese già collaudate in un settore che conoscono a menadito. Esperienza acquisita e strutture pronte. L’associazione temporanea d’impresa si fonda su due principi: la qualità dei prodotti e l’uso di alimenti locali. La proposta di gestione del servizio prevede già la suddivisione dei circoli didattici da coprire: la Coselp si occuperà degli istituti comprensivi Mazzini- Capograssi e Serafini- Di Stefano mentre il Lombardo-Radice andrà alla società di Napoli. E dopo una vigilia tutt’altro che tranquilla che ha visto la richiesta di sospensione del bando, la convocazione di due sedute di commissione di garanzia, la richiesta di costituzione di un comitato intercomunale, le acque ora sono decisamente più calme. A fare i sopralluoghi nelle scuole inizialmente erano state quattro imprese che poi alla fine si sono scoraggiate molto probabilmente per il drastico calo dei pasti da servire. Tanto rumore per nulla.
Andrea D’Aurelio