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SULMONA – Il Comune la “caccia” dall’alloggio che occupava senza alcun titolo e lei impugna la determina dirigenziale e ricorre al Tar Abruzzo. Protagonista della vicenda è A.A., donna residente a Sulmona, che dopo aver ottenuto l’archiviazione del procedimento penale, ha contestato il provvedimento diramato da Palazzo San Francesco che le intima il rilascio dell’immobile comunale occupato abusivamente. La storia finisce sul tavolo dei giudici amministrativi. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia nel 2015, nell’era Ranalli, quando l’ente presenta una denuncia-querela in Tribunale per l’occupazione abusiva di una casa parcheggio da parte della signora. Il filone penale si chiude con l’archiviazione del procedimento, da parte del giudice per le indagini preliminari, che riconosce alla donna lo stato di necessità. Il Comune non si costituì parte civile ma la denuncia- spiegano da Palazzo San Francesco- era un atto dovuto. Nessun illecito penale, come accertato dal Tribunale, ma il filone amministrativo sfocia ora davanti al Tar Abruzzo dopo il ricorso presentato dalla donna. Il Comune infatti, con determina dirigenziale numero 373 del 21 novembre 2019, ha intimato il rilascio dell’alloggio adibito a casa parcheggio, siccome occupato senza titolo, entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento, avvenuta in data 11.2.2020. La ricorrente ha sollevato diverse perplessità verso il provvedimento impugnato poiché, a suo dire, sarebbe stato diramato per eccesso di potere e ingiustizia manifesta, carenza dei presupposti di fatto e di diritto, nonché omessa notifica del diniego di sanatoria. La Giunta Comunale quindi, con delibera numero 99 del 17 giugno, ha stabilito di costituirsi e resistere in giudizio contro la donna e ha dato mandato alla responsabile dell’ufficio legale, Marina Fracassi, di rappresentare e difendere il Comune in ogni sede. L’emergenza abitativa è un fenomeno molto sentito in città al pari dell’abusivismo. Ma non tutte le “vertenze” finiscono davanti al Tar.

Andrea D’Aurelio

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