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Negli ultimi cinque anni in Italia hanno chiuso 3.339 edicole: i punti vendita dedicati prevalentemente a quotidiani e riviste sono scesi dai 15.243 del 2018 agli 11.904 del 2022, con un calo del 22%. Nel solo 2022 hanno chiuso 992 edicole, di cui 53 soltanto nella città di Roma e 34 a Milano. Tanto che oggi 5.895 Comuni italiani (il 25% del totale) non ha punti vendita di quotidiani e riviste e 2.438 comuni ha un solo punto vendita. Per questo motivo, il Sindacato nazionale giornalai d’Italia (Sinagi) ha indetto la chiusura delle edicole per il 21 novembre per favorire la manifestazione nazionale che fa seguito alla ‘Notte delle edicole’ dello scorso 17 ottobre. Obiettivo è sottolineare il ruolo centrale delle edicole sul territorio, anche come presidio sociale, e chiedere misure di sostegno al settore. In particolare le edicole chiedono al governo e al Parlamento che il credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’attività diventi strutturale, come pure il bonus per il sostegno della diffusione capillare della carta stampata su tutto il territorio nazionale finanziato dal Fondo per l’editoria con una dotazione di almeno 25 milioni di euro, che sia riconosciuto lo status di lavoro usurante per chi opera in edicola e una nuova rottamazione delle licenze con accompagnamento alla pensione degli edicolanti, sul modello dell’anticipo di pensione ottenuto dalle aziende editoriali, anch’esso finanziato dal Fondo per l’editoria.

Ai Comuni il sindacato chiede «di concedere il cambio della destinazione d’uso dei chioschi affinché le attuali edicole possano lavorare con migliori prospettive per le famiglie impegnate in questo tipo di attività» mentre alla filiera editoriale chiede «dieci centesimi per ogni pubblicazione consegnata in edicola, la definizione di regole e modalità di garanzie che i distributori locali richiedono, la definizione delle modalità di consegne e resa delle pubblicazioni».

Su questa iniziativa interviene anche il M5S abruzzese, nella persona di Pietro Smargiassi che in una nota scrive: “L’iniziativa La Notte delle Edicole ha posto l’accento sul delicato momento che tutto il comparto nazionale delle edicole sta attualmente vivendo. Un settore che deve fare i conti con la digitalizzazione, con i risicati margini sulle vendite e con gli oneri comunali per le occupazioni di suolo pubblico, ad esempio. Tutto questo sta mettendo a rischio la vita di molte attività che, specialmente in molte cittadine del nostro Abruzzo, rappresentano luoghi storici presenti ormai da decenni. Senza dimenticare il valore ed il contributo che le stesse apportano alla diffusione della cultura e del leggere, pratica che purtroppo nel nostro Paese sconta dati risibili se paragonati ad altre realtà europee. Per questa ragione, sentendomi molto vicino agli edicolanti e alle loro famiglie, ho deciso di depositare una risoluzione in Consiglio, per impegnare il Governo Regionale ad intraprendere le necessarie interlocuzioni con il Governo Nazionale e con l’associazione dei comuni abruzzesi, al fine di portare sui tavoli competenti le istanze delle associazioni di categoria, trovando ove possibile, immediate soluzioni. Ne va della vita di attività che in molti comuni svolgono l’ulteriore servizio di punti d’incontro e quindi di socialità per il cittadino”.

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