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ROCCARASO – “Abbiamo sparato neve per 37 ore. Poi è arrivato un vento caldo che ha fatto sciogliere quella in quota. È rimasta soltanto la neve artificiale, che però è a mucchi: non la possiamo ancora spandere per ovvie ragioni, il caldo. Contiamo tanto su stasera: le temperature dovrebbero tornare sotto zero. Se quindi farà abbastanza freddo per permetterci di sparare neve per 2 o 3 giorni, speriamo di riaprire giovedì 7, ma sempre con il punto di domanda perché non dipende da noi”.

Lo spiega – si legge sull’Ansa – Roberto Del Castello, gestore degli impianti sciistici dell’Aremogna a Roccaraso (L’Aquila), e proprietario anche degli impianti adiacenti, di Monte Pratello a Rivisondoli (L’Aquila): le due importanti stazioni che rientrano nel comprensorio sciistico dell’Alto Sangro, di cui fanno parte anche quelle di Pratello, Pizzalto, Pescasseroli e Pescocostanzo, tutti in provincia dell’Aquila.
“Per il resto abbiamo fatto i collaudi e tutto ciò che serve per riaprire. Siamo pronti – precisa il proprietario delle due stazioni sciistiche che – da sole costituiscono circa l’86% di tutto il comprensorio, con 51mila persone orarie circa, con 38 impianti di risalita, circa 100 chilometri di piste”.

“Io sono gestore dal 1961. Non abbiamo mai avuto chiusure dovute a problemi tecnici, legali, finanziari. Soltanto nel ’94 ci fu una sortita dell’amministrazione comunale che decise di avere un reintegro delle terre civiche dopo aver fatto il nuovo contratto però dopo, facendo il ricorso al Tar, dopo 20 giorni dovettero ridarci il tutto. Ci fecero perdere le festività natalizie”.
Ma ad oggi la situazione è regolare, salvo il fiato sospeso per il clima. “Quest’anno abbiamo migliorato un po’ l’innevamento programmato. Quindi con meno ore cerchiamo di fare più neve possibile. Però almeno tre giorni di fila ci servono. Siamo passati, da due giorni fa a ieri, da -11 a +6. Ieri dovrebbe essere stata la giornata più calda”, spiega quindi Del Castello, che prevede il solito flusso turistico, partenopeo, laziale, romano in particolare, perché “da Sulmona – spiega ancora – la prima stazione è proprio quella di Monte Pratello, quindi chi passa per le autostrade A24 e A25, generalmente si ferma subito da noi. Tutto il comprensorio invece è sempre frequentato da visitatori da Napoli, Bari, Roma, Abruzzo, Marche, Sicilia”.

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