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SULMONA – Seconda condanna per gli specialisti dei furti d’auto che seminarono il panico in città nella notte del 23 ottobre del 2020. Per G.A., uno dei tre imputati finiti sotto processo, ristretto ancora ai domiciliari, è arrivata ieri la condanna a cinque anni di reclusione e al pagamento di duemila euro di multa nel corso del rito abbreviato celebrato nell’aula uno del Palazzo di Giustizia. Tutto da rifare per l’ultimo imputato, A.C., per il quale si dovranno riformulare da capo tutte le notifiche come dispoto dal giudice monocratico, Marta Sarnelli. Stessa condanna era stata comminata lo scorso 2 febbraio a G.C., l’altro componente della “banda”. L’imputato, assieme agli altri due complici, era stato colto sul fatto mentre tentò di rubare un furgone Fiat Ducato forzandone il blocchetto di accensione con un particolare trapano manuale artigianale. Vistosi scoperto si diede alla fuga arrivando anche a nascondersi sotto ad altre autovetture parcheggiate nei pressi ma i suoi sforzi furono vani poichè i Carabinieri prontamente lo raggiunsero fermandolo sul posto unitamente agli altri due “colleghi”. I tre sottoposti immediatamente a perquisizione sia personale che veicolare furono trovati in possesso di ulteriori arnesi da scasso che portavano i militari ad espletare ulteriori indagini, anche attraverso i sistemi di videosorveglianza, che permisero di appurare che gli stessi avevano tentato poco prima di asportare altre due autovetture senza riuscirvi. Complessivamente gli specialisti dei furti d’auto agirono su otto veicoli parcati in pubblica via, con l’aggravante di aver commesso violenza sulle cose esposte in pubblica fede. In un’occasione si impossessarono anche di un paio di occhiali da sole, una moneta da cento fiorini ungheresi e 4 monete da duecento fiorini. Una serie di furti o di azioni criminose che hanno portato il giudice ad emettere due sentenza di condanna, compresa quella arrivata ieri. Ne resta un terzo da processare non appena risulteranno regolari tutte le notifiche. I tre, all’epoca dei fatti, furono arrestati in flagranza di reato dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento in via Pescara.

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