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RIVISONDOLI – Un anno e nove mesi di reclusione, risarcimento in sede civile e pagamento delle spese di entrambi i gradi di giudizio. E’ questa la pena che la Corte d’Appello dell’Aquila ha inflitto ad un 54 enne di Rivisondoli, finito alla sbarra per gli atti persecutori nei confronti della sua ex moglie. I giudici aquilani hanno riformato la sentenza emessa lo scorso anno del Tribunale di Sulmona che aveva assolto l’imputato dalla più grave accusa di maltrattamenti, ma lo aveva condannato alla pena di due anni e quattro mesi di reclusione. Stando alle accuse, le condotte dell’uomo avevano assunto i connotati del marito padrone: botte, minacce, pedinamenti, umiliazioni in pubblico e davanti ai figli. Insomma una lunga lista di vessazioni che portò il 54 enne perfino a speronare l’auto della moglie, cagionandole un colpo di frusta e qualche giorno di prognosi. L’uomo fu arrestato e tradotto in carcere il 26 agosto 2021. Concessi gli arresti domiciliari non si rassegnò e continuò a vessare la coniuge, utilizzando un telefono cellulare in suo possesso. Da qui l’altalena di misure cautelari fino al doppio processo, in primo e secondo grado. Nel frattempo la donna ha presentato una nuova querela che ha portato l’autorità giudiziaria ad applicare il divieto di dimora per l’uomo, misura che è stata revocata dal Tribunale per il Riesame.

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