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SULMONA -Tre anni di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, risarcimento da liquidare in sede civile più pagamento delle spese processuali per 3500 euro. È questa la pena inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, a L.R., 60 enne residente a Introdacqua, finito sotto processo per la lite in famiglia. Nello specifico, secondo il capo d’imputazione, l’imputato il 31 ottobre del 2016 aveva spintonato la sorella fino a farla cadere in un canale irriguo, cagionandole intenzionalmente lesioni personali dalle quali derivava una malattia consistita in policontusioni al ginocchio e alla gamba sinistra, giudicate guaribili con un prognosi di 49 giorni. Lesioni aggravate per la Procura e per l’avvocato di parte civile, Alessandra Baldassarre. Il giudice ha così condannato il 60 enne alla pena di tre anni, proporzionata all’entità delle lesioni refertate. Non è dello stesso avviso l’avvocato difensore, Mariella Iommi, secondo la quale la persona offesa era scivolata nel canale irriguo per prendere la borsa. Per questo la sentenza sarà appellata

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