RIVISONDOLI – La Procura della Repubblica di Sulmona ricorre in appello per lo sponsor alla figlia della vigilessa del Comune di Rivisondoli. La sentenza di assoluzione che era arrivata lo scorso 12 settembre per l’ex sindaco, Roberto Ciampaglia, un ex Assessore Comunale, due figure tecniche che avevano istruito il procedimento oggetto d’indagine, è stata impugnata davanti la Corte di Appello di L’Aquila entro i termini di legge. I giudici della Corte Distrettuale abruzzese dovranno ora fissare l’udienza per decidere se confermare o meno la decisione del collegio del Tribunale di Sulmona secondo il quale i fatti non sussistono. La vicenda giudiziaria risale al 2019 quando la Giunta Comunale, il responsabile dell’area finanziaria e amministrativa dell’ente si sarebbero appropriati di 3 mila euro attraverso l’adozione di una delibera con la quale disponevano una variazione di bilancio e l’assegnazione di tale importo alla figlia della vigilessa del Comune per meriti sportivi. Circostanza che, secondo la Procura, aveva configurato l’ipotesi di reato di peculato. Il Sostituto Procuratore, Edoardo Mariotti, aveva chiesto per l’ex assessore e i funzionari la pena di quattro anni di reclusione mentre per Ciampaglia la richiesta era arrivata a cinque anni poiché la Procura gli aveva contestato anche un altro episodio di peculato. Nello specifico, nell’estate del 2020 e 2021, al fine di rispettare la normativa restrittiva anti Covid, l’accesso all’area dove si svolgevano gli spettacoli era stata disciplinata con la fornitura di pass il cui ricavato di natura privata, che aveva la finalità di coprire le spese, era stato temporaneamente consegnato nelle mani dell’ex sindaco. L’impianto probatorio non ha retto durante il processo tant’è che i giudici del Tribunale di Sulmona avevano pronunciato la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Con il ricorso della Procura si riapre la partita. L’accusa di corruzione, a carico di Ciampaglia, è stata invece definitivamente archiviata poiché la stessa Procura aveva chiesto ai giudici di pronunciarsi con l’assoluzione dal momento che è stata accertata la totale assenza di rapporti, anche occulti, tra l’ex sindaco e una società. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Pietro Savastano e Antonietta Pace. “Siamo assolutamente sereni e riponiamo la massima fiducia nell’operato dei Magistrati della Corte d’Appello per confermare la nostra piena estraneità ai fatti contestati”- commenta l’avvocato Savastano, difensore dell’ex Sindaco.