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SULMONA – “Non è più tempo di sperimentazioni civiche fatte sulla pelle della comunità, utili ad assicurare solo la gestione di un sempre più modesto potere, atteso il significativo declino economico. Sulmona non ha bisogno di chi intende la amministrazione pubblica come un trampolino di lancio per future carriere politiche”. La dichiarazione arriva dall’ex consigliere comunale e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Vittorio Masci, che si mette a disposizione per “un’altra Sulmona”, in vista cioè della prossima tornata elettorale. Non lo dice in maniera esplicita ma Masci si dice pronto a fare la propria parte per porre fine all’era del civismo gerosolimiano. Il suo nome, come possibile candidato sindaco del centrodestra, circola da qualche giorno.  “Sulmona ed il territorio non hanno bisogno di una organizzata e sistematica occupazione di posti negli enti sovracomunali, utile solo ad elargire favori clientelari e favorire fenomeni di caporalato elettorale, generando al contempo debiti che tutti noi saremo chiamati a ripianare. L’amministrazione di Sulmona non può perdere dei finanziamenti, come ha fatto in un recente passato; non può tenere ferme risorse che servono a sistemare il proprio patrimonio edilizio pubblico, funzionale anche al rilancio del centro storico; chi rappresenta la città deve avere l’autorevolezza, anche politica, per interloquire a tutti i livelli per la conservazione di importanti presidi quali l’ospedale, il tribunale, uffici territoriali decentrati. Sulmona ha bisogno di una macchina amministrativa efficiente, di personale comunale non osteggiato e mortificato, di una sua guida apicale espressione di questo territorio, che conosca e ami la città e vi abbia investito il suo futuro. Sono le regole della sana amministrazione del passato, che ha segnato positivamente la storia della nostra comunità“- esordisce Masci nel suo appello, convinto che un’altra Sulmona è possibile. Il monito, rivolto agli esponenti della vita culturale, imprenditoriale e sociale della città, è quello di unire le forze. Ora si dovrà vedere se la dichiarazione spontanea avrà un seguito sul tavolo del centrodestra.

Andrea D’Aurelio

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