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PACENTRO – “Qui riposa arrabbiato e offeso il popolo di Pacentro tradito dalla politica e dai falsi amici del nostro territorio. Amen”. E’ quanto è scritto nel manifesto-necrologio che è stato affisso questa mattina a mo di provocazione sui blocchi di cemento della strada regionale 487 a tre km da Pacentro dove ieri Francesco De Chellis, il giovane che insieme ai genitori lavora nell’attività a Fonte Romana rimasta isolata, ha cominciato lo sciopero della fame. La protesta stamane è andata avanti fra ironia e provocazione. L’idea è del pacentrano Carmine Tollis che anziché alzare la voce si è affidato alla simbologia che, a volte, fa male più delle parole. Quattro manifesti attaccati sui blocchi e una “cassa da morto” di color grigio deposta sul marmo per indicare la fine dell’economia, del turismo, della speranza delle gente proprio grazie a quei blocchi, a quella chiusura che non si può trascinare ancora a lungo. “Ho messo anche l’immagine di Padre Pio che benedice i nostri concittadini nel mondo. Significa che il 70 per cento dei pacentrani vive all’estero e anche noi siamo disposti a fare le valige di cartone ma poi che fine faremo?”- si domanda Tollis che ha atteso l’arrivo della Provincia per il sopralluogo sulle strade e poi ha liberato i blocchi dal “feretro” e dai necrologi. Giusto il tempo per lanciare il messaggio.

Andrea D’Aurelio

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