SULMONA – Sei mesi di reclusione. È questa la pena (sospesa) comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona a D.P., 50 enne residente nel circondario, per violenza e minacce a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 2018 quando l’uomo era salito a bordo di un bus della Tua per raggiungere il capoluogo peligno. Al controllore, che stava verificando i titoli di viaggio, l’uomo aveva mostrato un biglietto alterato, interamente accartocciato, tanto da comprometterne la validità. Nel momento in cui il pubblico ufficiale stava per irrogare la sanzione amministrativa, è nato un alterco nel corso del quale il passeggero avrebbe strattonato e minacciato di morte il controllore. Circostanza non confermata dal conducente nel corso del processo che avrebbe riferito di essersi accorto solo di una discussione. A quel punto, sceso dal mezzo, il controllore avrebbe inseguito l’utente per le vie del centro fino ad avvertire i Carabinieri che, intervenuti sul posto, hanno messo tutto nero su bianco, stilando l’informativa. Un inseguimento del tutto illogico secondo la difesa dell’imputato dal momento che, in caso di violenza e minaccia, sarebbe stato più logico chiedere nell’immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Tuttavia la tesi difensiva non è bastata ad evitare la condanna. Sei mesi di reclusione e pena sospesa. Sentenza che, ovviamente, sarà appellata.