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SULMONA- La sirena suona tre volte nella stazione ferroviaria di Sulmona dove 81 anni fa, il 27 agosto del 1943, morirono almeno 104 persone in seguito al bombardamento del nodo ferroviario. Anche allora il suono sinistro delle sirene annunciava le bombe nonché il pericolo di morte e distruzione. Nonostante il cantiere insistente nel piazzale della stazione, Sulmona non dimentica e ricorda gli ottantuno della Zappata al binario uno, davanti la lapide commemorativa. Autorità civili e militari schierate, parenti delle vittime sulla linea gialla. L’emozione e la commozione sono palpabili. Il vice sindaco, Sergio Berardi, accompagnato dal maggiore comandante della compagnia dei Carabinieri di Sulmona, Toni Di Giosia, depone una corona d’alloro. “Speriamo che le pietre erette in ricordo di quella strage siano presto riedificate perché il monumento possa servire da ammonimento per ripetere la violenza”- interviene Berardi ribadendo, unitamente al Presidente del Consiglio Comunale, Cristiano Gerosolimo, l’importanza di riempire di contenuti l’osservanza della Costituzione. Ma la testimonianza toccante arriva da superstiti. “Conservo ancora le scheggie che ho trovato nel mio terreno”- racconta Gaetano Angelone che aveva dieci anni e nella stagione ha perso la madre e il fratello. “Posso capire che cosa significa stare sotto attacco. Penso alle bombe e alle guerre in atto in alcune parti del mondo. Basta violenza”- conclude Angelone

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