SULMONA – È scattata alle prime luci dell’alba la massiccia attività di controllo e perquisizione nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, all’indomani del ritrovamento di un sacco pieno di telefoni e droga nel perimetro della struttura. Circa 150 operatori di polizia penitenziaria, giunti a supporto anche da altri istituti, stanno passando al setaccio l’ambiente carcerario, sotto il coordinamento della comandante, Miriam Di Desidero. L’obiettivo dell’operazione, che viene svolta nonostante la grave e annosa carenza di personale, è quello di tenere alta l’attenzione sul fenomeno dei telefoni in cella che nell’ultimo periodo si è esteso a macchia d’olio. Nel giro di un anno ne sono stati sequestrati venti, di cui tre trovati nelle mani di un agente che fu arrestato. Il carcere di Sulmona inoltre resta un luogo di particolare interesse se si pensa che, la scorsa settimana, un associato di mafia si era costituito a Sulmona, scegliendo proprio il penitenziario peligno come luogo di espiazione della pena.