SULMONA – Il telefono sempre libero per rispondere a chiunque aveva bisogno di pareri, consigli e suggerimenti. Non c’era una telefonata che veniva respinta o cadeva nel vuoto con la segreteria telefonica. La piccola porta del Tdm era sempre aperta. Con il caldo e con la neve. E quando si sedeva su quella sedia prima ascoltava e poi decideva il da farsi. Il ricordo di Edoardo Facchini è arrivato nel corso del convegno organizzato dal Tribunale per i diritti del malato, coordinato da Catia Puglielli, colei che ha raccolto il testimone per portare avanti il messaggio di Facchini. Non un momento di suffragio e ricordo ma un pomeriggio che ha omaggiato e celebrato la figura di Edoardo a un anno dalla sua morte, rimettendo al centro i temi a lui più cari: montagna, turismo, storia e salute. Ad aprire il convegno è stata l’esibizione del coro della sezione Ana di Castel Di Sangro, diretto dalla maestra Elisa Pagnin. Poi è stata la volta dell’assessore comunale al turismo, Manuela Cozzi, che ha ricordato l’importanza di promuovere il turismo lento. Non a caso Sulmona recentemente è entrata a far parte della rete dei comuni che praticano questa forma di turismo. Il ricordo dei valori e del profilo di Edoardo Facchini è arrivato dal coordinatore di Cittadinanzattiva Sulmona, Aldo Fontana e dal coordinatore Tdm Sulmona, Catia Puglielli che ha commosso tutti con la sua lettera. “Edoardo non era solo un uomo che era in prima linea per difendere i diritti dei più deboli. Era un coordinatore sui generis perché non amava coordinare e non voleva essere al di sopra di nessuno. ‘Siamo volontari la porta è aperta a tutti. Fate quello che volete fare’ ci ripeteva sempre. Ha trasformato il Tdm in un luogo dove era possibile rifugiarsi, avere un conforto e un abbraccioâ€- ha ricordato la Puglielli dopo aver consegnato una pergamena alla figlia Elisabetta che ha ringraziato il Tdm per “aver accettato di proseguire quello che lui aveva iniziatoâ€. Nel convegno moderato da Franca Del Monaco sono intervenuti Mario Setta che ha parlato del valore storico del Morrone; Stefano Goti dell’appenninismo e del trekking come valorizzazione del turismo; Roberto Bezzu che ha ricordato l’impegno del Cai per la conoscenza del territorio; Luigi Marrese per la gestione delle emergenze come rappresentante del Battaglione Vicenza del nono reggimento alpini; il dott. Antonello Barbati per il binomio ortopedia e sport; Giovanni Di Palma per l’attività fisica e la prevenzione. Un convegno a tutto tondo che ha toccato vari temi legati alla promozione del territorio con la figura di Edoardo Facchini centrale che diventa il simbolo della disponibilità e dell’aiuto h 24. Perché, come direbbero William James e la nipote di Edoardo, “l’uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessaâ€.
Andrea D’Aurelio