SULMONA. Prima le critiche per l’effetto Barletta e poi la polemica dell’ultimo minuto per i 30 mila euro spesi dal Comune per il concerto a pagamento. La preoccupazione era palpabile per il cantautore romano, Antonello Venditti che, prima di salire sul palco di piazza Garibaldi, ha gelato le forze dell’ordine e il suo staff. “Non canto, rimborsiamo i biglietti” avrebbe esordito, temendo di trovare una piazza ribelle o comunque frizzante. Alla fine, dopo circa mezz’ora di dialogo con le forze dell’ordine, si è sciolto e alle 21.15 ha dato il buonasera ai tremila fans. Un centinaio di posti vuoti e una piazza composta e affollata per rivivere i cavalli di battaglia del suo repertorio. I primi applausi sono arrivati con la dedica ad un sulmonese doc, Alessandro Centofanti, musicista scomparso dieci anni fa che con Venditti e Baglioni aveva collaborato nei testi. Si è poi calato nella flessione dialettale. “Iniziamo subito che fa fridde” ha detto, strappando una risata. Una canzone dopo l’altra, con pezzi di vita che rimbombano con l’acustica della piazza incantevole. Una leggera stoccata l’ha riservata all’allestimento. “Mi sento ingabbiato. Avrei allargato questa piazza”- ha aggiunto, riferendosi alla recinzione allestita in mattinata, concordata proprio con l’organizzazione. La “paura” man mano si è smussata fino al desiderio di aprire le porte e togliere le transenne. La lunga cavalcata musicale si è chiusa con l’abbraccio virtuale a Maria, disabile pratolana, alla quale ha donato un cappello. Una chiosa per debellare l’etichetta di Barletta