RIVISONDOLI – La Procura Generale della Corte di Cassazione ha chiesto il rigetto del ricorso sull’inchiesta relativa alla presunta tentata estorsione di Rivisondoli. Una richiesta che arriva a poco più di una settimana dall’udienza fissata dalla Cassazione per il prossimo 15 febbraio. Secondo la Procura Generale, il ricorso presentato dai colleghi della Procura di Sulmona sarebbe ammissibile ma infondato nel merito. Un’indicazione che arriva sul tavolo della suprema Corte chiamata ad esprimersi al riguardo. L’impugnazione riguarda l’ordinanza cautelare del Riesame dell’Aquila che aveva revocato, lo scorso ottobre, le misure cautelari disposte per i tre indagati: sindaco, vice sindaco e avvocato dell’ente. Il Tribunale aveva applicato l’obbligo di firma. I tre, per i quali si sono chiuse le indagini preliminari, sono accusati di aver chiesto la somma di circa 20 mila euro a quattro soggetti partenopei, uno dei quali condannato nei tre gradi di giudizio penali per aver costruito la scala di accesso alla propria abitazione direttamente sulla pubblica strada comunale, senza alcun titolo di proprietà. Gli indagati, sin da subito, hanno spiegato di aver agito esclusivamente per l’interesse dell’ente, fornendo ampia documentazione al riguardo, ribadendo pure che l’incontro finalizzato alla transazione è stato svolto nell’Aula Consiliare del Comune e in presenza di altri amministratori. Da qui la decisione del Riesame di annullare l’obbligo di firma disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona. I giudici aquilani avevano revocato anche la sospensione dai pubblici uffici per il vice sindaco e la sospensione temporanea dell’esercizio della professione inflitta inizialmente all’avvocato dell’ente nonchè il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione. La Procura sulmonese riapre il filone cautelare con il ricorso in Cassazione, ritenuto infondato dalla Procura Generale della Corte. Decisiva sarà l’udienza del prossimo 15 febbraio. Intanto da Palazzo Capograssi hanno chiuso le indagini preliminari mentre a Rivisondoli è stata eseguita l’ordinanza di demolizione della scala.