CAPESTRANO – E’ stata la gelosia la ragione per la quale il macedone di 36 anni avrebbe tentato di uccidere la compagna con dieci coltellate salvo poi provare il suicidio. Adesso sono entrambi fuori pericolo e per domani è prevista l’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale aquilano con interrogatorio di garanzia su quei fatti avvenuti a Capestrano (L’Aquila). L’imputazione contestata al 36enne, padre di due figli, è il tentato omicidio e rischia almeno 7 anni di carcere. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Sulmona vanno avanti per chiarire altri aspetti mentre ieri il comandate provinciale Nicola Mirante ha invitato le donne a segnalare abusi di questa natura senza avere alcuna remora ritenendo la denuncia una arma vincente. Ieri, infine, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo ha fatto visita al sindaco del paese Antonio D’Alfonso, per far sentire la sua vicinanza.