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L’AQUILA – Il macedone di 36 anni, arrestato per aver tentato di uccidere con dieci coltellate la moglie nella loro casa di Capestrano, è stato trasferito dal carcere dell’Aquila a quello di Teramo. L’uomo, accusato di tentato omicidio con il movente della gelosia, è stato rinchiuso in una sezione di sicurezza per evitare possibili ritorsioni e botte che nelle carceri sono tipiche da parte dei detenuti più irriducibili ai danni di chi commette violenze su donne e bambini. Il trasferimento segue la richiesta del suo avvocato, Massimo Costantini. L’uomo, che dopo l’aggressione ha tentato il suicidio ma è stato salvato in tempo, era comparso alcuni giorni fa in tribunale davanti al gip Guendalina Buccella e al pm Simonetta Ciccarelli avvalendosi della facoltà di non rispondere. Sono tre le aggravanti contestate nel tentato omicidio dalla Procura della Repubblica: futili motivi visto che ha agito per gelosia, l’uso del coltello e rapporto di coniugio.Di recente c’è stato un accertamento tecnico irripetibile sulla compatibilità delle ferite riportate dalla donna con il coltello sequestrato dai carabinieri che stanno concludendo le loro indagini. La donna pare fuori pericolo e nei prossimi giorni potrebbe essere dimessa dal San Salvatore dove è ricoverata.

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