SULMONA. Resta ai domiciliari ma potrà uscire di casa, solo per le visite mediche e potrà ricevere, per due volte a settimana, i genitori. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha concesso i permessi al 38enne di Sulmona, finito agli “arresti a tempo” per lo stalking nei confronti dell’ex suocera e dell’ex moglie. Il giudice, che ha confermato la misura cautelare, ha accolto le richieste dell’avvocato difensore, Annasara Di Pietro, autorizzando l’indagato ad allontanarsi dall’abitazione per seguire le terapie, seguendo il percorso più breve. Inoltre, vista la situazione di necessità, potrà vedere i genitori. L’uomo è finito sotto la lente della magistratura per gli atti persecutori nei confronti delle due donne che lo avevano denunciato alla polizia. I fatti sono avvenuti da dicembre 2023 fino a poche settimane fa. In particolare il 38enne, stando all’accusa, avrebbe minacciato di morte la suocera con alcuni messaggi inviati su whatsapp. “Ti apro come un capretto” gli aveva scritto, spaventandola in modo serio. Fu poi sottoposto ad un provvedimento sanitario e ricoverato nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Al termine della degenze, nuove minacce, questa volta anche alla sua ex. “Ti faccio fare una brutta fine” scriveva il 38enne, spingendo la donna a chiedere aiuto alla polizia, temendo per la propria incolumità. La procura gli aveva sequestrato il telefono, per controllare tutte le conversazioni e aveva disposto la perquisizione in casa che diede esito positivo. Gli operatori dell’anticrimine avevano trovato, tra la sua abitazione e la rimessa agricola, alcune pistole ad aria compressa, coltelli da cucina, martello e basco militare. Tutto sequestrato. “Non nego di aver mandato quei messaggi ma l’ho fatto in preda alla rabbia solo per vedere i miei figli. Non avevo altre intenzioni”- ha chiarito l’uomo nell’interrogatorio di garanzia. Il giudice ha confermato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico che, tuttavia, sarà disponibile non prima del 21 maggio. Per questo l’uomo, nel frattempo, resta ai domiciliari.