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SULMONA – Esce dal carcere di piazzale vittime del dovere per aver espiato la pena ma non comunica la remissione in libertà e quindi il cambio di residenza. Una “dimenticanza” che gli ha comportato la revoca del reddito di cittadinanza. Protagonista della vicenda è un ex detenuto del penitenziario di Sulmona che ha citato in giudizio, davanti al Tribunale di Locri, il comune di Sulmona e l’Inps, al fine di poter beneficiare ancora del reddito. La prima udienza di comparizione è stata fissata per il prossimo 24 febbraio. Per questo la Giunta Comunale, con delibera apposita, ha dato mandato agli avvocati, Marina Fracassi e Valeria Palma, di resistere in giudizio. Dalle verifiche effettuate è venuto fuori che il ricorrente ha continuato a mantenere la residenza in carcere fino al 2021, pur essendo libero dal 2017. Solo nel 2022,quando si è visto revocare la richiesta di reddito di cittadinanza, comunicava all’ente di aver espiato la pena. A quel punto l’ex detenuto ha impugnato il provvedimento dell’istituto di previdenza e ha intentato la causa civile davanti al Tribunale di competenza. Nel giudizio è finito anche il Comune di Sulmona, seppur con una posizione defilata e residuale dal momento che l’ente è stato solo chiamato in causa per i riscontri anagrafici e di residenza. Riscontri- spiegano da Palazzo San Francesco- corretti poichè basati sui dati risultanti sia dai sistemi anagrafici, sia dalla documentazione presentata dall’ex detenuto in sede di richiesta del beneficio.

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