SULMONA – Due medici in malattia, quattro disponibili a pieno regime ma uno solo per turno. La musica non cambia nel pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona che torna in affanno nei periodi di festa, quando cioè aumentano le presenze turistiche sul territorio. La recente classificazione di primo livello continua a fare i conti con la cronica carenza di personale. Tra forma e sostanza permane una sostanziale discrasia. Non una situazione unica nel suo genere, a giudicare dai numeri registrati in altri nosocomi ma la scelta politica operata nelle scorse settimane, che sarà rispolverata nella prossima campagna elettorale, deve portare a scelte più incisive. Il problema riguarda la carenza di medici, le consulenze di pronto soccorso non sempre allineate con la medicina d’accettazione d’urgenza ma anche l’assalto dell’utenza che spesso bussa alla porta del pronto soccorso per aggirare i tempi di attesa, senza alcun filtro della medicina territoriale. A farne le spese sono gli operatori e gli utenti, turisti compresi che nel periodo natalizio, come in quello estivo, rischiano di trascorrere le intere vacanze in ospedale in caso di evenienza