ROCCARASO – Dalla pandemia, alla guerra in Ucraina, ai rincari energetici. Le stazioni sciistiche abruzzesi, si trovano a gestire una nuova emergenza. Parliamo dell’aumento dei costi delle bollette della luce e del gas. Così come il pagamento delle cartelle esattoriali. Ma l’arrivo del manto bianco e il calo delle temperature che consento l’attivazione dell’innevamento artificiale, potrebbero favorire l’apertura, già dal ponte dell’Immacolata. Con l’aumento del costo degli Skipass, forse la clientela, sarà medio alta. E dunque, da una prima analisi, si perderà la massa. Gli impianti a Roccaraso, sono pronti e come afferma Marco Del Castello, gestore di Monte Pratello:<>. Per Giancarlo Bartolotti, presidente di Monte Magnola Impianti di Ovindoli, la stagione invernale si prospetta male, a causa dei costi dell’energia, pari al 160 % in più. <>. Tuttavia ad Ovindoli la richiesta è abbastanza promettente, poiché dopo la pandemia, gli sciatori romani, molisani, marchigiani e toscani, hanno scoperto l’Abruzzo. <>. Anche Dino Pignatelli, amministratore unico del Centro Turistico Gran Sasso, spera nell’apertura degli impianti per l’8 dicembre. La prima nevicata a quota duemila, è di buon auspicio. Anche se, come afferma Pignatelli:<< quest’anno paghiamo tutto con gli interessi, quello che abbiamo incassato lo scorso anno, impiegando risorse per gasolio ed energia elettrica. Lo skipass stagionale del consorzio è aumentato del 15 %, pari a 300 euro. Devo dire che nella prevendita abbiamo venduto più dello scorso anno. Del resto i prezzi non possono lievitare quanto il mercato, altrimenti si scoraggiano gli sciatori. Speriamo con l’arrivo della neve, di riuscire a colmare il problema dei costi dell’energia, che ci sta mettendo in ginocchio>>. Luca Lallini, amministratore delegato della società Campo Felice, parla di situazione alquanto difficile per gli impiantisti. Lo skipass parte da 400 euro, con l’aumento del 8 %. Nel consorzio, si è registrato un calo importante nella prevendita. <>.