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SULMONA – L’assenza e la rinnovata esigenza di collocare una Rsa sul territorio, il mancato rinnovo delle convenzioni per il trasporto in ambulanza, l’apertura degli studi medici dalle 8 alle 20 bocciata dalla Asl, la proposta di istituire un taxi sanitario e un’accelerata sul fronte dell’apertura di altri centri del 118. Sono queste le maggiori criticità e proposte venute fuori dal primo incontro fra il Tribunale dei diritti del Malato e i residenti delle frazioni che ha fatto registrare il faccia a faccia sulle cure territoriali, il tema che ha fatto da filo conduttore sabato scorso nell’ex scuola elementare di Torrone. Il Tdm riporta la sanità in mezzo la gente, facendola scontrare con lo spaccato della quotidianità, che spesso sfugge a chi programma e decide. “Registriamo continuamente dei problemi per chi deve ricorrere a una cura prestazionale che non ha le caratteristiche per il trasporto in ambulanza”- interviene Tina Leopardi in rappresentanza dell’Adi che ripropone uno dei tasti dolenti che mette in ginocchio gli utenti più deboli, dai dializzati a chi ha difficoltà a raggiungere o lasciare il nosocomio dopo la presa in carico. Come pure, sul fronte della medina di base, il Presidente dell’Ordine Maurizio Cacchioni, non manca di rilevare il diniego della Asl all’apertura degli studi medici per dodici ore al giorno, senza contare tutte le problematiche connesse alla digitalizzazione di ricette e prestazioni. “E’ un evento riuscito perché abbiamo toccato la quotidianità e quei problemi per i quali si attendono risposte concrete”- aggiunge l’avvocato Catia Puglielli, attivista del Tdm. A fare gli onori di casa sono state Giulia Crugnale, coordinatore Tdm e Maria Grazia Maradei, coordinatore di Cittadinanzattiva Sulmona. L’iniziativa nasce su impulso dei residenti delle frazioni e del loro portavoce, Franco Lotito.

Andrea D’Aurelio

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