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Nel 2020 la Regione Abruzzo non ha stanziato nemmeno un euro per sostenere il trasporto ferroviario locale, gestito per 265 corse da Trenitalia, e 42 dalla Sangritana, divisione ferro della società regionale dei trasporti Tua, in una situazione in cui finanziamenti statali hanno visto una diminuzione tra il 2009 e il 2019 del 21 5%. Lo rivela un’indagine della Legambiente. La percentuale dei binari singoli rispetto a quelli doppi è poi in Abruzzo dell’ 81 %, quando la media italiana del 56,3%.L’età media dei treni circolazione sono anche qui tra i più alti d’Italia, di 21,4 anni. Lo studio di Legambiente sottolinea quindi come nella Regione verde dei Parchi che si vanta di essere sostenibile e ed ecofrendly, con la fortuna di avere montagne e mare distanti appena un’ora, magari in auto più che in treno, dal 2009 al 2020, l’utilizzo del treno è diminuito del 19%, mentre in Italia è aumentato del 6%. Del resto, per ridurre i tempi di percorrenza tra la costa e le aree interne, si è pensato bene di tagliare un buon numero di fermate nelle piccole stazioni delle valli, per risparmiare qualche minuto, nonostante la proclamata necessità di ripopolare i paesi, perchè possano diventare attrattivi per il turismo, che predilige sempre più il treno per andare alla scoperta dei territori. Finanziate con cospicui fondi del post-terremoto anche le stazioncine, in particolare lungo la tratta aquilana della ferrovia, si ritrovano affollate solo da erbacce, in attesa della realizzazione della metropolitana di superficie che dovrebbe collegare il capoluogo con le frazioni e il comprensorio. Tutto questo mentre si progettano il raddoppio della ferrovia Pescara-Roma e un collegamento veloce tra L’Aquila e la Capitale. In questo quadro assai poco incoraggiante per le ferrovie in Abruzzo un raggio di luce, è stato comunque la recente firma, nella stazione ferroviaria di Lanciano, del contratto di acquisto di tre nuovi treni elettrici con 305 posti a sedere ciascuno da parte della divisione treni della Tua, nonché dei nuovi impianti tecnologici e di sistemi di sicurezza che saranno installati sulle infrastrutture ferroviarie. E altro al momento di positivo non c’è. Ma si vuole davvero rilanciare il trasporto su rotaia o si fa solo mera propaganda?

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