SULMONA – Via all’operazione verità sulla scuola primaria Radice di Sulmona che sarà verosimilmente demolita e ricostruita con i fondi del Pnrr. Dopo la candidatura inoltrata nei giorni scorsi, da Palazzo San Francesco fanno sapere che non si sottovaluterà alcuna ipotesi e, nel caso in cui si ravvisassero delle irregolarità, queste potrebbero interessare anche un intervento della Corte dei Conti, alla luce delle evoluzioni che l’appalto ha subito nel corso degli anni. La struttura, chiusa ormai da quattro anni, potrebbe essere destinataria dei fondi messi in campo dopo la pandemia per il rilancio dell’economia nazionale. Ne sono convinti a palazzo a San Francesco da dove nei giorni scorsi è partita una richiesta al Governo di circa 5 milioni di euro che saranno necessari per buttare giù l’edificio esistente, che negli ultimi anni è stato anche scenario di incendi dolosi, e ricostruirlo con tutti gli standard moderni. Si ricomincia quindi da capo e lo si fa percorrendo una strada che, secondo il vice sindaco Franco Casciani, potrebbe essere proprio quella giusta. Allo stato attuale, dopo le determinazioni del Genio Civile sul progetto originario, l’intervento è suddiviso in due lotti. Il primo riguarda la demolizione dell’intero primo piano e di parte del piano terra con riduzione importante degli spazi scolastici. Il secondo consiste nella realizzazione di un ampliamento al piano terra per la realizzazione di nuove aule. “Al termine delle opere, così progettate, si sarebbe ottenuta una consistenza complessiva di aule ben minore di quelle attuali”- spiegano gli addetti ai lavori- “a fronte della problematica emersa, si è proceduto ad un nuovo studio di fattibilità che abbandonava il progetto iniziale (appaltato) e le due ipotesi successive (primo e secondo lotto) La precedente Giunta ha approvato lo studio di fattibilità che prevede la realizzazione di esoscheletri a sostegno dell’attuale edificio. Tuttavia non ha provveduto a nessun tipo di incarico né a dare disposizioni sulle procedure in corso (appalti progettazioni ecc.)”. Da qui la necessità di ricorrere ai fondi Pnrr per la demolizione e la ricostruzione ex novo. Tutto da rifare. Sul caso intanto potrebbe essere interessante anche la magistratura contabile. (a.d’.a.)