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SULMONA – Evasione dell’Iva per 30 milioni di euro: dieci persone sono state arrestate e sono stati sequestrati beni a 17 diverse società. Capo dell’associazione per delinquere sarebbe risultato un incensurato, F.I. di 41 anni, figlio di un esponente del clan mafioso “Santapaola”, attualmente ristretto al regime detentivo del 41 bis nel carcere di Sulmona. L’inchiesta della procura e della guardia di finanza di Catania coinvolge così anche il capoluogo peligno. Dieci persone sono state raggiunte da misura cautelare (6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla evasione e frode fiscale e a condotte plurime di bancarotta. L’operazione di servizio denominata “Ultimo Brindisi” ha riguardato un articolato gruppo criminale che avrebbe illecitamente commercializzato bevande nel territorio nazionale in evasione dell’Iva. Le investigazioni, durate circa due anni, sono state eseguite attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, richieste di mutua assistenza e cooperazione amministrativa, indagini finanziarie e patrimoniali nei confronti di imprese in fallimento. Il gruppo criminale – con base operativa e decisionale presso un deposito di Belpasso (CT) – ha realizzato, negli anni, un volume d’affari superiore a cento milioni di euro, frodando il Fisco per oltre 30 milioni di euro.

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