SULMONA. Il calcio e lo sport come esempio di accoglienza e integrazione. Ne sa qualcosa Artem, 10 anni compiuti lo scorso 13 febbraio, fuggito con i suoi genitori per arrivare a Sulmona poco più di un anno fa. Ora Artem con la mamma Caterina ed il padre Andrej Djkin, alloggia al Mahnattan Village, struttura dove hanno trovato sistemazione i profughi scampati al conflitto, a pochi passi dal Palasport Serafini, la casa del Sulmona Futsal. Ed è stata proprio la società biancorossa di calcio a 5 ad accoglierlo. “Il calcio per Artem non è solo uno sport perché grazie alla possibilità che gli ha dato il Sulmona Futsal, riesce a sentirsi a casa”, afferma la mamma Caterina che ringrazia i responsabili della scuola di calcio a 5, Margherita D’Amaro e Andrea Liberatore. Artem gioca a calcio da quando aveva cinque anni. In Ucraina veniva seguito dal suo allenatore Costantino Colesnik che lo ha invitato a non smettere mai di giocare. Poi le bombe e il terrore della guerra che, tuttavia, non hanno fermato la sua corsa contro il pallone. Arrivato a Sulmona assieme alla famiglia e agli altri rifugiati, grazie al Sulmona Futsal, ha trovato terreno fertile per continuare a coltivare la sua passione. Sul campo Artem si è subito ambientato. All’inizio ovviamente aveva difficoltà a parlare l’italiano, ma si sa che il calcio è una lingua universale che parla con i gesti e le singole azioni. “La nostra vita è divisa tra prima e dopo”, aggiunge la madre Caterina, “nella prima guardi gli occhi di tuo figlio e vedi l’orrore. mentre tuo marito copre te e tuo figlio con il suo corpo. Poi sali su un treno affollato con tuo figlio ed i tuoi genitori, e tuo marito resta in città sapendo benissimo che c’è il rischio di non vederlo più. Il dopo è rappresentato dalla solare e amichevole Italia, e dalla favolosa città di Sulmona. Senti che la vita sta migliorando. Artem va a scuola, ha nuovi amici. Esprimo la mia gratitudine a tutti perché è molto importante quello che stanno facendo per Artem”. La società del Sulmona Futsal non è nuova a queste iniziative di accoglienza. Precedentemente aveva avuto altri due bambini ucraini, poi a novembre 2022 l’arrivo di Artem, sempre presente agli allenamenti, alle trasferte ed a tutte le iniziative che vengono organizzate, tra i più partecipi in assoluto.