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SULMONA – Un mese d’attesa per le analisi del sangue all’ospedale di Sulmona. A farne le spese è stata una donna di mezza età che l’altro giorno si è recata al Cup di viale Mazzini per prenotare il prelievo ematico. Prima data utile per la metà di agosto. Una prestazione di ruotine che, a quanto pare, richiede tempo e pazienza per poter essere erogata. La donna ha protestato con la direzione sanitaria del nosocomio peligno, minacciando perfino l’intervento dei Carabinieri. Alla fine, pur di accorciare i tempi, si è rivolta ai privati con aggravio di spese. “Quando sono andata allo sportello per prenotare qualcuno mi aveva suggerito di andare a Popoli. Ritengo che tutto ciò sia inaccettabile. Possiamo tollerare attese per prestazioni più impegnative ma un mese per gli esami del sangue mi sembra assurdo e paradossale”- tuona la donna. In realtà non si tratta di un caso isolato a giudicare dalle continue segnalazioni, raccolte ieri anche dal Tribunale per i diritti del Malato tant’è che la coordinatrice, Catia Puglielli, ha scritto alla Asl per chiedere lumi. “Sembrerebbe che sia per il ritiro dei referti che per effettuare la prestazione si debba attendere almeno un mese, circostanza che dirotta inevitabilmente i pazienti sui laboratori privati. Vorremmo dunque capire a che punto si trova l’azienda nella gestione del recupero dei dati hackerati e come mai ci sono questi tempi di attesa”- interviene la Puglielli. Per la serie “pazienti”, soprattutto in ospedale, ma non troppo.

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