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Anche a Sulmona hanno preso piede i furti di marmitte catalitiche. Un furto che mai una persona si sognerebbe di dover subire, ma che purtroppo capita con una certa frequenza, a giudicare dai casi balzati alle cronache sul territorio nazionale. In città il debutto dei ladri di marmitte c’è stato nelle ultime settimane. Sarebbero almeno due i casi segnalati, l’ultimo in ordine di tempo verificatosi la scorsa notte in piazza Tenente Iacovone. “Mi sono accorto che qualcosa non andavo quando ho messo in moto la mia auto. Avvertendo uno strano rumore mi sono recato subito in officina, scoprendo l’arcano”- racconta il malcapitato automobilista che ha allertato immediatamente le forze dell’ordine e nelle prossime formalizzerà denuncia contro ignoti. Un caso che avrebbe sorpreso anche gli addetti ai lavori visto che quella zona è abbastanza attenzionata in termini di controlli e pattugliamenti sul territorio. Ma perché i ladri rubano marmitte? Semplice. All’interno del catalizzatore sono presenti metalli nobili (platino, palladio e rodio) che, rivenduti, possono fruttare secondo alcune stime fino a 100 euro a furto, grazie soprattutto al palladio, metallo che vale anche più dell’oro. Ecco perché il fenomeno sta prendendo piede un po’ in tutta Italia. La nuova frontiera dei furti alle auto, che richiede una certa esperienza per eseguire l’operazione senza dare all’occhio, approda anche a Sulmona. Al momento non sembrerebbe un fenomeno diffuso ma i primi due casi fanno scattare un’allerta preventiva.

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