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SULMONA – Si comincerà lunedì con le vaccinazioni ai disabili, ex legge 104 ed ai loro caregiver, ovvero agli assistenti. La conferma è arrivata nel pomeriggio di ieri nel corso del comitato ristretto dei sindaci che si è riunito in via telematica per fare il punto della situazione sulla campagna vaccinale in atto. L’obiettivo è quello di raddoppiare le dosi da inoculare ogni settimana sul territorio della provincia dell’Aquila per tenere il passo ed arrivare all’immunità di gregge entro l’autunno, come già ha spiegato il Direttore Uoc Siesp, Enrico Giansante. La prima fase conta, all’incirca, 8200 dosi inoculate tra prime e seconde solo nell’area peligno-sangrina. Secondo una prima stima sarebbero almeno 2000 gli over 80 vaccinati con la prima dose di Pfizer, 1500 i docenti con AstraZeneca e 1000 le forze di polizia. Il resto sono tutte le dosi inoculate agli operatori sanitari tra prime e seconde. Nel primo atto della campagna vaccinale sono state somministrate, in media, circa 1500-2000 dosi a settimana e l’obiettivo è quello di raddoppiare, per arrivare cioè alle 3500-4000 inoculazioni settimanali. La Asl può contare nella seconda fase su otto punti vaccinali fissi, di cui quattro presenti nell’area peligno-sangrina ( Sulmona tra palasport e ospedale, Pratola e Castel Di Sangro) e sedici postazioni mobili che in Centro Abruzzo interesserebbero almeno i territori di Scanno, Pescasseroli, Pescocostanzo e Castelvecchio Subequo. I comuni saranno quindi chiamati in causa per fornire un supporto amministrativo. Anche sul territorio regionale è stata annunciata l’accelerazione. Per quanto riguarda le tempistiche delle diverse categorie, in un primo momento si procederà in parallelo su due piani: completamento della vaccinazione delle categorie già inserite nella Fase ‘1’ (operatori sanitari e professioni sanitarie, compresi informatori scientifici e biomedici; forze armate, di polizia, soccorso pubblico; comunità residenziali; personale scolastico; personale delle procure e dei tribunali; disabili, fragili e loro caregiver) e avvio della campagna per le altre categorie in base all’età anagrafica (età 70-79, 60-69, soggetti con età inferiore ai 60 anni con comorbilità non rientrante nelle categorie comprese nella fase 1, resto della popolazione). Con la speranza che non ci siano più intoppi nella fornitura delle dosi. Perché questo resta il vero problema. Al di là del personale carente.
Andrea D’Aurelio

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