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Da Eustachio Gentile, Commissario liquidatore della Comunità Montana, riceviamo e pubblichiamo:

Non sappiamo se in altri paesi della montagna abruzzese o italiana accade ciò che si sta registrando a Scanno. Nel centro montano la Asl convoca, come da protocollo, gli ultra ottantenni che si sono precedentemente registrati e poi via via tutti gli altri invitandoli a recarsi a Sulmona per la vaccinazione. I cittadini di questa parte dell’Abruzzo interno montano che si sono vaccinati fino ad oggi, stiamo parlando di persone ultraottantenni, qualcuno oltre i novanta, sono stati costretti a recarsi presso l’Incoronata, con mezzi di fortuna e a proprie cure e spese, dove è stata allestita una struttura per le vaccinazioni! Chi ce l’ha fatta pare che abbia utilizzato il pullman fino a Sulmona. E poi, come sarà arrivato a destinazione? Diversamente ci vuole una persona che li accompagni all’Incoronata, sobbarcandosi, per esempio da Scanno, almeno 70 chilometri tra l’andata e ritorno. E chi non può fare ne l’una ne l’altra cosa chi deve chiamare? Il taxi? E tutto questo perché? Perché i piccoli paesi di montagna non hanno gli stessi diritti, seppur sanciti dalla Costituzione, di avere un’assistenza sanitaria rispettosa e degna di questo nome come dovrebbe essere in un paese civile e moderno? Durante la vicenda legata alla brutta e grottesca storia del medico di base dichiarammo che la sanità, almeno a Scanno e nell’alta Valle del Sagittario, è da terzo mondo, suscitando le critiche di molti benpensanti. E’ vero, ci eravamo sbagliati. Ma per difetto!  Abbiamo scritto ai vertici regionali e della Asl per dimostrare quello che andavamo dicendo, ma nessuno si è degnato di rispondere forse perchè troppo impegnati a vedere come rendere ancora più difficile la vita ai nostri anziani. Abbiamo chiesto notizie ma ci hanno risposto, piuttosto infastiditi, che stavano provvedendo per far fronte ai disagi causati alle persone più fragili ed esposte. Sarà pur vero. Ma intanto anche il 1 marzo una ottantottenne ed un novantenne sono stati accompagnati da Scanno a Sulmona per il vaccino da un nipote che è dovuto tornare appositamente addirittura da Pescara. Ma Sig. Presidente Marsilio, Dott. Testa, Dott.ssa Arguilla, che cosa dovrà ancora accadere affinché facciate sentire in maniera alta, chiara e forte la vostra vicinanza correggendo un’organizzazione della Asl che farebbe acqua da tutte le parti soprattutto per la vaccinazione contro il maledetto virus? Qualcuno ci potrà rispondere per quale motivo il vaccino contro l’influenza è stato somministrato dalla Asl direttamente sul posto e quello contro il covid, che è molto ma molto più pericoloso, non è stato possibile fare la stessa cosa? Eppure la televisione, gli organi di informazione più in generale,il premier Draghi e chi più ne ha più ne metta,  ci bombardano giorno e notte che bisogna vaccinare, vaccinare ed ancora vaccinare e che, per centrare questi obbiettivi, è stato mobilitato un intero paese coinvolgendo addirittura anche l’esercito. E Scanno e Villalago e gli altri paesi di questa parte dell’Abruzzo montano? Non pervenuti! A Scanno è presente l’equipaggio del 118 tutti i giorni dalle ore 8,00 alle ore 20,00 presso il distretto sanitario di base. Perché la Asl non dirama una direttiva affinchè venga utilizzato anche per vaccinare, vaccinare ed ancora vaccinare sul posto i cittadini ovviamente quando non hanno altre emergenza alle quali far fronte? E’ forse vietato? Oppure, perché non incaricare da subito i medici di base e la guardia medica pur di risparmiare alle persone più anziane, fragili e deboli di doversi sobbarcare un faticoso e pericoloso viaggio, per la vaccinazione, da e per Sulmona? Si chiede troppo? Ma questa parte dell’Abruzzo interno montano è considerato un’area a tutti gli effetti dell’Italia oppure no? Se l’assurda e per certi versi grottesca situazione ideata dai vertici Asl arrivasse sul tavolo del nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, come minimo salterebbe dalla sedia! Non pensate?

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