SULMONA – “La scuola vi veda protagonisti importanti, costruttori di un mondo nuovo, di fratellanza e di pace, di dialogo e di solidarietà e non solo destinatari e utenti di quanto vivete, non subendo, ma partecipandoâ€. Questa l’esortazione del vescovo di Sulmona-Valva Angelo Spina, all’indomani del primo giorno di scuola per gli studenti delle scuole superiori e private, in attesa che la campanella suoni per tutti. “E’ un anno che, per tanti di voi, inizia con grandi difficoltà , a causa delle scuole che staticamente non sono sicure ma, nonostante i disagi a cui si va incontro, è un anno da vivere con rinnovato entusiasmo e impegno, carico di aspettative per la crescita e la formazioneâ€, raccomanda il presule. “Viviamo in un tempo e in un mondo dove c’è tanta paura e angoscia. Paura a causa del terrorismo, dell’incertezza di un lavoro, di non sentirsi amati e apprezzati, di non avere tante opportunità . Quando la paura dilaga, allora ci si chiude e questo ci fa sentire come paralizzati. La paralisi ci fa perdere il gusto di godere dell’incontro, dell’amicizia, il gusto di sognare insieme, di camminare con gli altriâ€, rileva mons. Spina. Il pastore diocesano cita le parole di Papa Francesco pronunciate nel corso della Gmg di Cracovia ai giovani di tutto il mondo: “la paralisi nasce quando si confonde la felicità con un divano. Quando scegliamo la comodità , confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà â€. Non a caso, in un altro passaggio del messaggio che il vescovo ha indirizzato a studenti, dirigenti, docenti, personale delle scuole e famiglie, si legge ancora: “ cari ragazzi e ragazze, le tante App che scaricate e le continue connessioni facilitano tanto la comunicazione, ma è necessario l’incontro con le persone, con i vostri compagni, i vostri docenti, i vostri dirigenti, accompagnati dalle famiglie. Questo incontro è così importante nella scuola per costruire ponti non virtuali, ma reali, per vincere due mali del nostro tempo, la paura e la paralisiâ€.
Andrea D’Aurelio