SULMONA – “Si dispone di reiscrivere e/o di mantenere iscritti nell’anagrafe tenuta dall’Ufficio adesioni provinciale/territoriale e nell’anagrafe tenuta dal Dipartimento Organizzazione Nazionale, i soggetti indicati con l’attribuzione di ogni connesso diritto”. Lo ha messo nero su bianco la commissione regionale di garanzia del Partito Democratico che ha accolto il ricorso di un aspirante tesserato dalle Valle Subequana, al quale era stata negata la possibilità di iscriversi nei dem. Nel verbale della commissione si fa riferimento anche alla vicenda di Sulmona e allo scontro tra l’attuale direttivo del circolo locale e i dimasciani che si sono riorganizzati per rientrare nel partito dopo l’uscita di scena dell’ottobre 2019. “Le motivazioni, a parere della scrivente commissione, devono riguardare la posizione di ogni singolo richiedente escluso e necessitano della esplicita enunciazione dei presunti motivi di esclusione: la stessa motivazione, non può, pertanto, essere generica e collettivamente riferita ad un gruppo sia pur circoscritto
di persone”- si legge nel verbale in risposta alla dichiarazione del Segretario cittadino, Franco Casciani secondo il quale i richiedenti “avrebbero svolto a vario titolo attività politica o sostenuto, promosso, collaborato con candidati e forze politiche apertamente in contrasto con la linea del Partito”. Troppo generica la motivazione secondo l’organismo del Pd. Quanto al caso specifico di Bruno Di Masci, è stato osservato che il carico pendente non è ricompreso fra le fattispecie considerate dall’art.5 del Codice Etico. Da qui il via libera per la reiscrizione dei richiedenti. Un verbale che ha aperto un’evidente frattura politica tra il circolo locale del Pd e la commissione regionale di garanzia, facente parte della stessa struttura del partito. Inoltre la contestazione mossa dalla segretaria provinciale alla commissione nazionale di garanzia del partito non ha portato agli effetti sperati come si evince dalla comunicazione pervenuta nella tarda serata di ieri. In una nota il Segretario, Franco Casciani, aveva spiegato che non saranno ammessi tentativi patetici di riprendersi la scena e si è appellato “agli attori locali e regionali di questo maldestro tentativo, fatto con finalità dubbie, di fare un passo indietro e rispettare la tranquillità di un circolo del PD che lavora per il bene della città e per l’affermazione della nostra linea politica”. La speranza è che domani, quando il circolo sulmonese si riunirà alle ore 18 per il congresso nazionale (non cittadino,ndr) non serva l’intervento sul posto delle forze dell’ordine. Alla luce delle determinazioni assunte della commissione regionale di garanzia, c’è da giurare che i dimasciani si presenteranno in blocco nella sede di corso Ovidio, convinti che i principi democratici non possono essere lesi e che i partiti non sono di proprietà dei vertici in carica.